Cosa sono le destrutturate?

'Destrutturata' è il nome di un tipo particolare di unità di lavoro all'interno di un corso di formazione basato sulla dinamica di gruppo. La destrutturata è uno strumento formativo molto potente e basilare. Un certo numero di destrutturate sono normalmente inserite nei corsi formativi di sensibilizzazione alla dinamica di gruppo o nei corsi di tipo esperienziale dove la dimensione del gruppo fa parte degli obiettivi d’apprendimento. Questi corsi sono composti da varie altre unità di lavoro come esercitazioni, brainstorming, non-verbali; ma le unità destrutturate ne rappresentano l’aspetto qualificante.

La funzione fondamentale delle destrutturate è quella di facilitare l’osservazione dei processi che il gruppo mette in atto nel suo evolversi in senso psicologico. Si tratta di dinamiche che avvengono all'interno di qualunque gruppo, ma che rimangano solitamente implicite e poco osservabili, almeno a un occhio inesperto.

In pratica il conduttore dà al gruppo il compito di mantenere la consapevolezza su come avvengono le interazioni fra le persone e, dopo aver definito spazi e tempi, lascia il gruppo libero di interagire.

Il campo è dunque libero: ognuno può intervenire e interagire con gli altri come crede.

La prima reazione dei partecipanti è solitamente di sorpresa e disorientamento: le aspettative di appoggiarsi a compiti, rituali (per esempio di presentazioni) e "cose da fare" vengono deluse, ed i partecipanti si confrontano con un senso di vuoto che crea una certa ansia e fa sentire in qualche modo esposti. D'altro canto, per chi riesce a reggere questa tensione, si apre anche uno spazio di libertà e novità, proprio come una pagina bianca può mettere ansia, ma anche eccitazione e possibilità di creare. Di fatto, poiché non si può non comunicare, l'interazione comincia e con essa anche la dinamica. Ogni gruppo ha il suo modo di procedere e si costruisce da subito una sua personalità.

Quando per un qualsiasi motivo il gruppo appare bloccato e non riesce a trovare il modo di riprendere una dinamica evolutiva, il trainer interviene, fornendo dei feedback che riportano la consapevolezza a come si sta comunicando e su ciò che sta avvenendo, in modo da uscire dall’impasse e da ricavare da ciò che si sta sperimentando un apprendimento su come funziona il gruppo.

Altre volte, specialmente se ha a disposizione un tempo limitato, il trainer può proporre delle semplici esercitazioni che danno solo momentaneamente una struttura alla dinamica e vengono solitamente accolte con piacere dai partecipanti. L'alternanza fra momenti destrutturati ed esercitazioni viene "dosata" dal conduttore a seconda di quanto il gruppo è in ansia o è invece grado di procedere autonomamente.

Il grado di emotività è, infatti, alto in un contesto del genere, poiché la mancanza di compiti e rituali a cui appoggiarsi diventa uno schermo vuoto su cui emergono e vengono proiettate emozioni come rabbia, paura, fastidio, vergogna, imbarazzo...  Ognuno tende a vivere in maniera amplificata le emozioni e gli automatismi che abitualmente mette in atto quando entra in contatto con altri. Questa amplificazione, quando non è troppo forte, è anch'essa un momento di apprendimento e consapevolezza sul proprio modo di relazionarsi con gli altri.

Diventa in questo modo molto evidente che il gruppo nel suo complesso assume una sua personalità che dipende, certo, dalle persone che lo compongono, ma che è al tempo stesso un organismo a sé, qualcosa di più della somma delle sue parti, che nasce, cresce, si sviluppa e segue un suo percorso. Ma così come ogni bambino è diverso, e tuttavia segue delle tappe di sviluppo simili a quelle di tutti gli altri, anche i gruppi finiscono per compiere un percorso simile nelle sue tappe e nel suo punto di arrivo. Brevemente: affronta i temi della fiducia, del potere, della differenziazione, dell'appartenenza; vive fasi di conformismo, di conflitto, di alleanze e di unità matura. Il conduttore, nonostante il suo ruolo non-direttivo, è in realtà una presenza decisiva nel sostenere il gruppo in questi passaggi, evitando che il gruppo rimanga bloccato in una fase e che compia quindi solo una parte del percorso.

Obiettivo e fase finale del gruppo consiste nel giungere all'esperienza condivisa di un sentimento di gruppo fatto di appartenenza, fiducia, possibilità di comunicare e di esercitare il proprio potere d’influenza, in un organismo collettivo che valorizza le risorse, senza sacrificare le caratteristiche e i bisogni degli individui. Anche la singola persona compie un suo percorso. I tempi di ognuno sono diversi e può darsi che qualcuno si apra solo nelle ultime unità di lavoro o finisca il corso con la voglia di farlo alla prossima occasione. E per aprirsi intendiamo semplicemente il fatto di essere presenti a se stessi lì in quel momento, con la consapevolezza che possiamo metterci in gioco e correre il rischio di comunicare agli altri sensazioni, emozioni, pensieri, opinioni o proposte, senza che il timore di essere giudicati ci blocchi.