TERZA PARTE 9° - 11° incontro

Tema centrale: gestione del conflitto e dell’aggressività attraverso la comunicazione e l’ascolto dell’altro.

Obiettivo conoscitivo: apprendere modalità relazionali efficaci per la gestione del conflitto. L’obiettivo viene raggiunto quando l’alunno è in grado di controllare i suoi impulsi aggressivi tramite una comunicazione verbale e non-verbale corretta, cioè quando l’alunno, pure in condizioni emotive, riesce ad ascoltare e comprendere le ragioni dell’altro.

Obiettivo formativo: allenare il singolo a comunicare a tutto un gruppo. Sensibilizzare all’ascolto. Allenare ad affrontare i conflitti con una comunicazione adeguata.

Obiettivo dinamico: cambiamento da una percezione del conflitto come qualcosa di cattivo, da evitare, a una percezione del conflitto come qualcosa di stimolante e gestibile. Questo si ottiene quando le due squadre riescono a competere in un clima di correttezza e rispetto reciproco e a discutere senza degenerare nel litigio.

Scansione del tempo in fasi

9° incontro

K. GARA FRA MASCHI E FEMMINE Si divide il gruppo-classe in maschi e femmine. Poi si propone una gara di giochi fra i sottogruppi così articolata.

K1. UNA SQUADRA GIOCA E L’ALTRA OSSERVA - durata: 10 minuti. Le squadre si alternano nello spazio di gioco. Mentre una squadra gioca, i componenti dell’altra osservano come la squadra avversaria gioca. Ogni squadra ha 5 minuti per fare il massimo di giochi con la partecipazione di tutti i componenti, nessuno escluso. I giochi non possono essere ripetuti. Quando una squadra ha terminato il suo tempo, subentra l’altra.

Per quanto riguarda il punteggio, ne esistono di due tipi: punti-gioco e punti di ascolto, che vengono sommati insieme. In questa fase l’insegnante assegna solo punti di ascolto: se tutti i componenti della squadra che osserva stanno seduti senza parlare, que-sta riceve un certo punteggio, per es. 2 punti-ascolto, per ogni minuto di osservazione silenziosa.

K2 DIBATTITO SU DUE RIGHE CONTRAPPOSTE - durata 10 minuti. Alla fine di una sessione di giochi in cui le due squadre, a turno, han- no cercato di realizzare più giochi possibili, si apre una discussione per l’attribuzione del punteggio. Infatti, solo ai giochi che vengono riconosciuti validi secondo il parametro del “giocare insieme”, saranno attribuiti dei punti. Per i giochi contestati dalla squadra rivale o dal conduttore, si apre la discussione tra i gruppi, con la regola che a una contestazione da parte di un elemento di un gruppo segue una replica da parte di un elemento dell’altro gruppo. A questo punto l’insegnante esperto può inserire un metagioco come la gara di ascolto e, per esempio, quando uno si dimentica della regola e interviene dopo un compagno di squadra o si sovrappone a chi sta parlando, regala un punto alla squadra avversaria. Poi, a seconda delle difficoltà presentate nella discussione dal gruppo, possono essere inserite altre variabili di ascolto, come per esempio: parlare a voce alta in modo da farsi sentire bene da chi ascolta, ripetere l’intervento dell’altro con le proprie parole; alla fine della discussione, l’insegnante potrebbe dare a ogni sottogruppo, come punteggio per la variabile partecipazione, un punto per ciascuna persona che è intervenuta nella discussione. 

Dopo aver sentito le diverse ragioni, l’insegnante (che funge da arbitro) decide se considerare il gioco contestato valido o no e verbalizza questa sua decisione al gruppo. Un esempio di verbalizzazione finale dell’insegnante potrebbe essere questo: «Riguardo alla “bella lavanderina” fatto dalla squadra A, Francesco (della squadra B) dice che non può essere considerato valido perché qualcuno cantava e qualcuno no. Alberto (della squadra A) ha replicato che questo gioco si può anche solo mimare senza cantare. Poi ci sono stati tanti altri interventi, io li ho ascoltati tutti. Le mie conclusioni sono queste: un gioco è valido se tutti seguono le stesse regole, perché solo in questo caso si può dire che hanno giocato veramente insieme. ora una parte del gruppo ha fatto “la bella lavanderina cantando” e l’altra “la bella lavanderina mimando”; se si prova a fare i due giochi ci si accorge che, malgrado le apparenze, sono diversi fra loro. Per il fatto che una parte della squadra ha fatto un gioco e l’altra ne ha fatto un altro, non posso dare alcun punteggio. Se la squadra avesse fatto i due giochi in successione, prima cantando tutti, poi mimando tutti, i giochi sarebbero stati tutti e due validi».

Per ogni gioco valido, l’insegnante può dare 5 punti, che si sommano ai punti di ascolto. Dopo ogni fase bisogna dire al gruppo il punteggio raggiunto dalle due squadre. L’incontro procede con la sequenza K1-K2-K1-K2... Vincerà la squadra che, al termine del tempo a disposizione, avrà realizzato il maggior punteggio.

10° incontro

Come il 9° incontro con la seguente variazione: il gruppo-classe si dividerà in due gruppi misti.

11° incontro

Come il 10°, salvo che i due gruppi devono essere di composizione diversa rispetto alla volta precedente; inoltre ogni gioco fatto completamente in silenzio, senza pronunciare neanche una parola, vale il triplo.